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Per ripartire al meglio, in questo periodo post covid, molte imprese italiane si affidano agli e commerce.

Il mercato dell’e-commerce, ha subito un’ incredibile svolta nel periodo civid. Cambiando di fatto a livello “culturale” le abitudini dei consumatori e, dall’altro, una sostanziale evoluzione di quello che sarà il futuro prossimo di questo settore.

Da febbraio 2020 ad oggi, quindi in pieno lockdown, l’e-commerce è riuscito a conquistare ben 2 milioni di nuovi consumatori. Numero triplicato se confrontato con lo stesso periodo dello scorso anno, con un aumento dei ricavi del 17%, dato che ha fatto salire il valore del commercio elettronico in Italia a ben 48,5 miliardi di Euro.

Numeri incoraggianti ai quali, però, se ne contrappongono altri decisamente più “ambigui” e che inducono a riflettere, visto che solo il 21% delle imprese online ha incrementato il proprio fatturato mentre il 54% lo ha visto pressoché dimezzato causa Coronavirus.

Se si va ancora più a fondo si scopre poi un vero e proprio ribaltamento del comparto, con settori come l’alimentare, l’entertainment e le assicurazioni cresciute in maniera esponenziale “a discapito” di comparti tradizionalmente più forti nell’online, quali turismo, moda e lusso ed eventi.

Una vera e propria svolta epocale, quindi, che pare destinata a durare nel tempo e a modificare sostanzialmente non soltanto le abitudini dei consumatori italiani, ai quali acquistare online piace eccome, ma anche le aziende che si trovano oggi dinnanzi alla necessità di rivedere i propri modelli organizzativi e di business se vogliono davvero cogliere le opportunità del commercio digitale.

Ma fare commercio online è davvero conveniente e alla portata di tutti? L’e-commerce può essere realmente una nuova frontiera per ogni tipo di attività?

La maggior parte delle imprese italiane ha un e commerce?

Dati i  numeri citati poco fa, la domanda sorge spontanea, la maggior parte delle imprese italiane ha un e commerce?

Il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, ci dicono che il settore conoscerà in futuro un incremento di circa il 55%, nonostante l’impatto del Covid-19. Un dato, questo, che potrebbe spingere sempre più imprese, anche quelle più piccole e di stampo tradizionale, a spostarsi sul digitale.

Ma è davvero tutto “rose e fiori”? E soprattutto l’e-commerce può essere la svolta per tutte le imprese?

Prima di avviare un commercio digitale ci sono dei fattori da prendere in considerazione, elementi che suggeriscono quando conviene, o meno, intraprendere la strada dell’e-commerce.

Sicuramente il primo passo è quello di affidarsi ad una web agency di successo, una con cui collaboriamo attivamente e possiamo consigliarvi è la Piemme web agency.Da anni si occupano di sviluppo siti web ed e commerce, con centinaia di progetti realizzati sono una tra le top agency in Italia.

Fattori e caratteristiche di un e commerce

Per riuscire ad avere successo, specialmente in un periodo di forte concorrenza quale quello che stiamo vivendo, un e commerce deve avere determinati fattori e caratteristiche. Vale a dire capace non solo di gestire in maniera automatizzata tutta la filiera del digital retail ma anche in grado di garantire al consumatore un’esperienza di acquisto facile, veloce e sempre più personalizzata.

Questo significa, in sostanza, che la logistica dovrà essere ripensata a favore di un modello di prossimità, le modalità di spedizione e di consegna dovranno essere velocizzate e rese più efficienti, magari facendo ricorso dove possibile al click&collect o al modello di proximity commerce e i sistemi di pagamento dovranno essere maggiormente orientati al mobile, e questo non solo perché oltre il 60% del traffico agli e-commerce è mobile ma anche perché sta aumentando la percentuale di chi effettua acquisti direttamente da smartphone.

Significa anche che si dovrà sempre di più puntare sui canali di comunicazione, social in particolare, sull’implementazione di nuove tecnologie, come la realtà virtuale e aumentata e i chatbot, e sullo sviluppo di nuove forme di commercio digitale quale quello vocale o di abbonamento.

Nuovi servizi, canali e modalità di vendita, con conseguenti budget da investire, che le imprese che vogliono puntare sul digitale devono necessariamente prendere in considerazione per cogliere davvero i frutti del commercio elettronico.

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